Note di degustazione
Questo Vino può essere considerato un vino da “meditazione”, in quanto l’ elevata gradazione alcolica e il suo grande corpo lo rendono un vino che “fa pensare”.
E’ ottimo da servire con piatti di grande struttura, quali carni rosse di ogni genere e selvaggina. Vino di grande importanza ed eleganza, si presta bene per grandi occasioni, pranzi e cene importanti e ricorrenze varie.
Si consiglia di servire questo vino in bicchieri larghi, tipo “balon”, per consentire un’ adeguata ossigenazione, la quale permetterà al profumo e al gusto di liberarsi nella loro massima intensità ed eleganza, e di essere così apprezzati al meglio.
Cenni storici
Nel passato i viticoltori piemontesi utlizzavano le botti di legno grandi e piccole semplicemente come recipienti per contenere il vino. Anche i vini bianchi e i vini dolci venivano conservati all’interno di recipienti di legno, in qualto all’epoca non esistevano ancora materiali come l’Accaio Inossidabile o laVetroresina; l’ unico materiale a disposizione di tutti era il legno. Esistevano figure professionali specializzate nella costruzione di questi recipienti di legno, i famosi “Bottai”, e professionisti addetti alla manutenzione di tali vasche. In quegli anni non si prestava molta attenzione a cosa accadeva al vino nel periodo in cui veniva stoccato in queste vasche di legno; la priorità era semplicemente quella di contenere certi volumi grandi e piccoli fino al momento del consumo diretto o della vendita.
Le Botticelle di legno venivano addirittura usate dai commerciati di vino per vendere il vino all’ingrosso, in quanto non si usavano ancora contenitori quali damigiane o cisterne da trasporto. Quando era ora di vendere il vino, solitamente nella tarda primavera, i viticoltori
riempivano piccole botticelle di legno che venivano caricate a mano (mediante rotolamento su assi di legno) prima su carri tirati dai buoi o cavalli, e poi con l’avvento della motorizzazione sui primi camion.
Si andava a consegnare sulle montagne piemontesi, sulla riviera ligure, in Lombardia, sui laghi lombardi, massimo si arrivava fino in veneto; lunghi tragitti che a volte impiegavano diversi giorni. Arrivate a destinazione le botticelle venivano scaricate e i consumaori finali spillavano
direttamente il vino in casa da queste piccole vaschette a mano a mano che lo bevevano; queste ultime venivano poi ritirate dal produttore quando erano vuote, facendo contemporaneamente il cambio con quelle piene. In questo modo molto rudimentale si svolgeva il mercato del vino rosso in Piemonte, sia all’ingrosso sia al dettaglio, ovvero ai clienti privati consumatori finali. Nessuno però si accorgeva che il vino, rimanendo nel legno, si affinava e modificava le proprie caratteristiche.
Intorno agli anni 60, alcuni grandi produttori piemontesi, tra i quali si può ricordare Angelo Gaja, incuriositi dalle sempre più note mode francesi, si accorsero che un po tutti i vini rossi, rimanendo in recipienti di legno per un certo tempo, affinavano le proprie caratteristiche, si evolvevano nel gusto e nel profumo, diventavano più morbidi al palato, e quindi più gradevoli, più buoni. E iniziarono così ad affinare alcune partite dei loro vini in botti di legno e barrique, importate inizialmente dalla Francia. Nel frattempo si ebbe l’ avvento di nuovi materiali in cantina per la costruzione delle vasche, quali la vetroresina, il cemento e il ferro smaltato, e ancora più tardi l’acciaio inossidabile.
Il crescente utilizzo di questi nuovi vasi vinari più semplici da lavare, più puliti, fece in modo che i recipienti di legno non venissero più usati per la vinificazione e lo stoccaggio dei vini, ma venissero utilizzati semplicemente per affinare il vino. E fu così che nacque la pratica dell’affinamento in legno, che portò in seguito alla nascita dei grandi vini piemontesi quali Barolo, Barbaresco, Roero, e varie Barbera denominate “Superiori”, delle quali molti produttori Astigiani e Albesi vantano prestigio e qualità.
Maggiori informazioni
Informazioni base
Nome del prodotto: Barbera d’Asti DOCG Superiore Dodici Lune
Vitigno: Barbera
Denominazione: Barbera d’Asti Superiore
Classificazione: DOCG
Colore: rosso
Tipologia: fermo
Paese/Regione: Piedmont Cuneo
Alcool svolto: 14,5
Zucchero residuo: 0
Annata: 2018
Numero di bottiglie prodotte: 2000
Vinificazione
Metodo: Vinificazione in acciaio e successivo passaggio in legno prima dell’imbottigliamento
Temperatura: 28 C°
Durata: una settimana
Malolattica: si
Affinamento: un anno
Età delle botti: 2 anni
Tipo di botte: 15 hl
Tipo di legno: rovere francese
Livello di tostatura: medio
Percentuale di botti nuove: 100%
Tempo in legno: un anno
Tempo minimo in bottiglia: 1 anno
Bottiglia
Peso della bottiglia vuota: 450 g
Data imbottigliamento: marzo
Potenziale d’invecchiamento: 10 anni
Dimensione del turacciolo: 24×44
Materiale del turacciolo: sughero
Tipo di bottiglia: bordolese
Vigna
% Uva/ Vitigno: barbera
Terreno: argilloso
Esposizione: sud
Metodo agricolo: sostenibile
Anno d’impianto: 1990
Data della vendemmia: ottobre
Tipo di vendemmia: manuale in cassette
Geolocalicalizzazione: collina
Analisi chimiche
Estratto secco [g/l]: 24,5
Acidità totale [g/l in acido tartarico]: 6,56
Acidità volatile [g/l in acido acetico]: 0,60
SO2 totale [mg/l]: 115
SO2 libera [mg/l]: 28
Confezionamento
Numero di bottiglie per scatola: 6
Dimensione della scatola: 30×15