Note di degustazione
Il Ventiquattro Lune nasce da un ulteriore evoluzione del Dodici Lune. Dopo aver trascorso 12 mesi in botti e barrique, prosegue il suo affinamento in tonneaux da 700 litri di rovere francese per altri 12 mesi. Presenta un colore rosso granato molto intensi con riflessi rubini e profumi di liquirizia e
confettura.
La grande struttura e la gradazione alcolica di 14,5 % gradi unita al prolungato periodo di invecchiamento rende consigliabile vuotare la bottiglia in una decanter almeno un’ora prima di essere servita, in modo da permettere un’adeguata ossigenazione del vino. In tal modo esso libererà tutto il suo
bouquet e potrà essere gustato al meglio.
Accompagna bene tutti i piatti a base di carne e non solo, si presta bene anche con i primi e i risotti, vista la sua grande delicatezza e morbidezza.
Disponibile anche in formato da 1,5 e 3 litri, è anche un vino molto longevo, i grado di invecchiare anche per 20 anni conservando al meglio la propria freschezza. Pertanto è ottimo da collezione per grandi appassionati.
Cenni storici
Nel passato i viticolturi piemontesi utlizzavano le botti di legno grandi e piccole semplicemente come recipienti per contenere il vino. Esistevano figure professionali specializzate nella costruzione di questi recipienti di legno, i famosi “Bottai”, e professionisti addetti alla manutenzione di tali vasche. In quegli anni non si prestava molta attenzione a cosa accadeva al vino nel periodo in cui veniva stoccato in queste vasche di legno; la priorità era semplicemente quella di contenere certi volumi grandi e piccoli fino al momento del consumo diretto o della vendita.
Le Botticelle di legno venivano addirittura usate dai commerciati di vino per vendere il vino all’ ingrosso, in quanto non si usavano ancora contenitori quali damigiane o cisterne da trasporto. Quando era ora di vendere il vino, solitamente nella tarda primavera, i viticoltori riempivano piccole botticelle di legno che venivano caricate a mano (mediante rotolamento su assi di legno) prima su carri tirati dai buoi o cavalli, e poi con l’avvento della motorizzazione sui primi camion. Si andava a consegnare sulle montagne piemontesi, sulla riviera ligure, in Lombardia, sui laghi lombardi, massimo si arrivava fino in Veneto; lunghi tragitti che a volte impiegavano diversi giorni.
Arrivate a destinazione le botticelle venivano scaricate e i consumatori finali spillavano direttamente il vino in casa da queste piccole vaschette a mano a mano che lo bevevano; queste ultime venivano poi ritirate dal produttore quando erano vuote, facendo contemporaneamente il cambio con quelle piene. In questo modo molto rudimentale si svolgeva il mercato del vino rosso in Piemonte, sia all’ingrosso sia al dettaglio, ovvero ai clienti privati consumatori finali. Nessuno però si accorgeva che il vino, rimanendo nel legno, si affinava e modificava le proprie caratteristiche.
Intorno agli anni 60, alcuni grandi produttori piemontesi, tra i quali si può ricordare Angelo Gaja, incuriositi dalle sempre più note mode francesi, si accorsero che un
po’ tutti i vini rossi, rimanendo in recipienti di legno per un certo tempo, affinavano le proprie caratteristiche, si evolvevano nel gusto e nel profumo, diventavano più morbidi al palato, e quindi più gradevoli, più buoni. E iniziarono così ad affinare alcune partite dei loro vini in botti di legno e barrique, importate inizialmente dalla Francia.
Nel frattempo si ebbe l’ avvento di nuovi materiali in cantina per la costruzione delle vasche, quali la vetroresina, il cemento e il ferro smaltato, e ancora più tardi l’ acciaio
inossidabile. Il crescente utilizzo di questi nuovi vasi vinari più semplici da lavare, più puliti, fece in modo che i recipienti di legno non venissero più usati per la vinificazione e lo stoccaggio dei vini, ma venissero utilizzati semplicemente per affinare il vino.
E fu così che nacque la pratica dell’affinamento in legno, che portò in seguito alla nascita dei grandi vini piemontesi quali Barolo, Barbaresco, Roero, e varie Barbera denominate “Superiori”, delle quali molti produttori Astigiani e Albesi vantano prestigio e qualità.
Maggiori informazioni
Informazioni di base
Nome del prodotto: Barbera d’Asti Superiore Ventiquattro Lune
Vitigno: Barbera
Denominazione: Barbera d’Asti DOCG Superiore
Classificazione: DOCG
Colore: rosso
Tipologia: rosso invecchiato
Paese/regione: Italia – Piemonte
Alcool svolto: 14,50 % vol.
Zucchero residuo: circa 3 -4 g/l
Acidità totale: circa 6 g/l
Vinificazione
Metodo: la vendemmia viene eseguita manualmente in cassette e dopo una successiva fase di pigia-diraspatura si ottiene la base di partenza: il mosto. Dopo lo stoccaggio in vinificatori di acciaio verticali (Fermentini) ha inizio la fermentazione alcolica con l’aggiunta di lieviti selezionati. Durante questa fase sono molto importanti i rimontaggi (operazione che consiste nel bagnare le bucce galleggianti sul mosto in fermentazione con lo stesso mosto prelevato dal fondo della vasca mediante apposita pompa) e delestage (travasare una parte di mosto in fermentazione e rimetterlo in vasca dalla parte alta, bagnando le bucce in galleggiamento). Terminata la fermentazione avviene la separazione delle bucce, che verranno destinate alla distilleria, mentre il mosto inizia la fermentazione malolattica a 20 °C. Al termine di questa fermentazione si procede al secondo travaso. Il vino rimane in vasche di acciaio fino a Marzo pronto per essere immesso in botti per l’invecchiamento. Dopo 12 mesi di invecchiamento in vari formati di botti e barriques continua la sua evoluzione in Tonneaux da 700 litri per altri 12 mesi.
Temperatura: 27 – 28 °C
Durata: da 7 a 10 giorni
Malolattica: svolta in vasca d’acciaio
Affinamento: in botte di legno di rovere francese
Età delle botti: botte nuova e usata
Tipo di botti: botte di legno rotonda classica, dimensione 15 ettolitri e tonneaux da 7 ettolitri
Tipo di legno: rovere francese
Livello di tostaura: media
Percentuale delle botti nuove: 50 %
Tempo in legno: 24 mesi
Tempo minimo in bottiglia: 10 – 15 giorni dall’ imbottigliamento
Bottiglia
Peso bottiglia vuota: 550 grammi
Potenziale di invecchiamento: 15 anni
Dimensione del turacciolo: 24,2 x 44
Materiale del turacciolo: sughero
Tipo bottiglia: bordolese europea transalpine
Vigna
% uva/vitigno: 100 % barbera
Terreno: medio impasto, con buona dotazione di argilla e calcare ed una grande ricchezza di magnesio
Esposizione: sud – est
Metodo agricolo: inerbimento spontaneo, con 2 sfalci dell’erba durante la stagione primaverile – estiva ed una lavorazione del terreno (ripuntatura con ripper a 3 denti) a 30 – 40 cm di profondità, effettuata in autunno. Limitato uso di diserbanti e anticrittogamici
Anno di impianto: 1980
Tipo di vendemmia: manuale in cassette
Geolocalizzazione: media collina
Confezionamento
Numero di bottiglie per scatola: 6 – 12
Dimensioni della scatola: 260 x 172 x 311 mm
Tipo di scatola: cartone ondulato bianco in microtripli, autografato con il marchio aziendale